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Hiroshima-Nagasaki

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Imparare dalla storia per evitare di commettere gli stessi errori

In questo articolo parleremo, forse, dell’evento più tragico mai verificatosi nella storia che l’umanità abbia mai conosciuto. Siamo alla fine della seconda guerra mondiale. Il 6 agosto 1945 alle 8:16 e 8 secondi (ora locale) l’aeronautica militare statunitense tramite il bombardiere ‘Enola Gay’, dietro l’ordine del presidente Truman, sganciò la prima bomba atomica (nome in codice ‘Little Boy’) usata per la prima volta in un conflitto militare sulla città giapponese di Hiroshima, che fino a quel momento era stata risparmiata dai bombardamenti. L’ordigno esplose ad un’altitudine di 576 metri con una potenza pari a 12.500 tonnellate di TNT (tritolo). Inutile dire che fu una tragedia immane. L’esplosione uccise sul colpo tra le 70.000 e le 80.000 persone saliti a 100.000 negli anni seguenti a causa delle radiazioni. Oltre 180.000 persone sfollate ed alcune poi morte a seguito delle ferite devastanti provocate dalle radiazioni stesse. Quasi il 90% degli edifici venne raso al suolo e tutti i cinquantuno templi della città vennero totalmente distrutti dalla forza dell’esplosione. Su Hiroshima fu utilizzato anche il bombardiere ‘Boeing B-29 Superfortress’, poi denominato, ‘Neccessary Evil’ avente l’unica funzione di documentare, attraverso una serie di fotografie, gli effetti dell’impiego dell’arma atomica.

Appena tre giorni dopo, il 9 agosto 1945 alle 11:02 (circa) Nagasaki fu scelta come secondo bersaglio sul quale venne sganciata la seconda bomba atomica (nome in codice ‘Fat Man’), che esplose ad un’altitudine di 470 metri, con l’uso del bombardiere ‘Boeing B-29 Superfortress’. Anche qui le vittime, morti e feriti, venero stimate intorno alle 55.000 unità di cui 40.000 uccise istantaneamente. Le vittime infine salirono a circa 80.000 negli anni seguenti a causa delle radiazioni. Un errore nello sgancio della bomba a causa delle avverse condizioni meteo salvò gran parte della città, protetta dalle colline circostanti, dato che la bomba cadde nella valle di Urakami.

I due bombardamenti così vicini nel tempo costrinsero i giapponesi alla resa il 15 agosto 1945.

Era la fine della seconda guerra mondiale, il conflitto più violento e sanguinoso della storia dell’umanità

Diversi dibattiti si aprirono in merito all’uso di un ordigno di tale potenza da parte degli USA ai danni del Giappone per costringerli alla resa. Per il Giappone si trattò di crimini di guerra, mentre per gli americani gli attacchi  atomici sarebbero potuti servire ad accorciare la seconda guerra mondiale, evitando la perdita di ulteriori vite di soldati (sia alleati, sia giapponesi) che di civili. I motivi comunque possono essere riconducibili a tante altre ipotesi. In ogni caso la presa di coscienza della gravità dell’evento è comunque stata condivisa da tutti, al punto che l’utilizzo di tali ordigni non è più stato replicato.

Un Prima e Dopo durato un istante

Fonti per l’approfondimento:

Video (english only)

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